Fumetti: servono per imparare

Topolino_secondo_Giorello

Topolino

C’è stato un tempo, una lunga sequenza di decenni, durante il quale i fumetti sono stati demonizzati come un passatempo da considerare alla stregua di letture “solo” per bambini o per adulti non acculturati, se non peggio. Per cui oggi potrebbe risultare sorprendente leggere in un saggio dal già curioso titolo (capace di lasciare perplessi) La filosofia di Topolino “che i fumetti siano tutt’altro che letteratura di serie B, in quanto “l’accoppiamento giudizioso di parole e immagini può essere una eccellente illustrazione delle idee”. In sostanza un autentico capovolgimento di un’antica posizione, secondo cui proprio le immagini sarebbero invece l’«aiutino» necessario a chi non comprende bene un testo scritto. E per sottolineare la rivoluzione concettuale si ricorre perfino a un testo Aristotelico, la Poetica, là dove il gran filosofo greco afferma che “si prova piacere nel vedere le immagini” perché è così che “col ragionamento” si arriva al nocciolo della questione. Grazie al fatto – spiega l’autore del saggio – che “ogni vignetta di un fumetto è una specie di affresco ove le parole danno senso alle immagini, e queste alle parole”.

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