Capitali della Cultura 2023: così l’Accademia Carrara di Bergamo apre l’anno

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È aperta all’Accademia Carrara di  Bergamo la mostra Cecco del Caravaggio, fino al 4 giugno 

L’esposizione è importante perché ricostruisce l’opera di un allievo e partner del Caravaggio e la inserisce nel suo contesto storico e artistico. In più segna la riapertura dell’Accademia Carrara di Bergamo dopo i restauri. E inaugura l’anno in cui Bergamo e Brescia sono capitali della cultura in Italia: per la prima volta due città, in questo caso lombarde, condividono il riconoscimento.

Cecco del Caravaggio- Accademia Carrara di Bergamo – Foto di Carlo Rotondo

Chi era Cecco del Caravaggio?

Fino al 1990, non sapevamo quale fosse il suo nome. Ora si pensa che Cecco fosse Francesco Boneri. Boneri è un cognome bergamasco, si crede che sia nato nella zona di Bergamo alla fine del Cinquecento. A lungo, si è pensato che fosse fiammingo, francese o spagnolo. Michelangelo Merisi, anche se è conosciuto come il Caravaggio, nome di un comune sempre della bergamasca, era nato a Milano nel 1571.

Cecco diventa modello e allievo e amante, di Michelangelo a Roma e lo segue nella fuga a Zagarolo e poi a Napoli. È lui il Davide che mostra la testa del gigantesco Golia, che invece ha le fattezze dello stesso Michelangelo.

Caravaggio muore nel 1610 a Porto Ercole e di Cecco per un po’ di anni non abbiamo notizie. Dopodiché ricompare a Nord. Il suo stile assume caratteristiche proprio che lo legano molto alla pittura lombarda di quell’epoca e a quella successiva, che ha influenzato.

Cecco del Caravaggio. L’allievo modello

In mostra ci sono 19 delle 25 opere che, in tutto sono state attribuite a Cecco del Caravaggio. Da non perdere: la Sibilla Eritrea e La cacciata dei mercanti dal tempio, che risale al 1613-1615. In tutto sono esposte più di 40 opere delle quali due sono dello stesso Caravaggio: magnifico il San Giovanni Battista. E poi ci sono dipinti di altri caravaggeschi come Valentin de Boulogne. Nell’ultimo periodo Cecco dipinse musici con nature morte e strumenti musicali come poi avrebbe fatto Evaristo Baschenis, un prete pittore sempre bergamasco.

Vedi il video su Youtube sull’Accademia Carrara di Bergamo 

Cecco del Caravaggio- Accademia Carrara di Bergamo – Foto di Carlo Rotondo

 La mostra merita il viaggio

L’esposizione permette di scoprire un autore quasi sconosciuto che però riassume in sé la ricchezza e l’internazionalità della pittura europea del primo Seicento. La sua vita poi è la dimostrazione di quanto complesse, tormentate e precarie fossero le esistenze degli artisti. E poi la mostra è un ottimo pretesto per visitare o rivisitare l’Accademia Carrara in cui si trovano capolavori incredibili, dalle tavole di Carlo Crivelli a quelle di Giovanni Bellini, da Sandro Botticelli a Raffaello Sanzio, da Tiziano Vecellio a Sofonisba Anguissola, che per altro, è l’unica pittrice della collezione. Imperdibili poi le tele di Lorenzo Lotto e Giovanni Gerolamo Savoldo.

 

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