Monica Bulaj: il fotoreportage diventa poesia

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Ha percorso il mondo. E l’ha raccontato. Monica Bulaj, fotografa, reporter, documentarista e performer, è stata in Medio Oriente e sul Caucaso, in Asia e in Africa, lungo i confini d’Europa. Sempre sulla scia di una ricerca molto personale, sui confini delle fedi, tra minoranze etniche e religiose, popoli nomadi e fuggiaschi. Ora e fino all’8 ottobre 2020, il Centro di Documentazione del Territorio, Palau (Sassari), le dedica una mostra che si intitola Broken Songlines.

© Monika Bulaj

Le 51 immagini fanno parte di un più ampio progetto sulle minoranze in fuga, i nomadi, i pellegrini. Ha detto la stessa Bulaj, che ha studiato filologia all’Università di Varsavia, e seguito corsi di antropologia, filosofia, teologia: «Ho viaggiato tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli ed indifesi, con la loro resistenza fragile ed inerme, la loro capacità al dialogo e all’incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, cercando il bello anche nei luoghi più tremendi. La solidarietà nella guerra. La coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe…».

© Monika Bulaj

Al centro, del suo lavoro, sottolinea la fotografa, che lavora per molte testate internazionali e ha al suo attivo diversi libri, c’è il corpo, «chiave di volta e pomo della discordia nelle religioni. Iniziato e benedetto, svelato e coperto, temuto e represso, protetto e giudicato, intoccabile e impuro, intrappolato nella violenza che genera violenza, corpo-reliquia, corpo martire, corpo-trappola, corpo-bomba. Mi piace pensare il corpo come un tempio. Il corpo che contiene il segreto della memoria collettiva. Il corpo che non mente. Il sacro passa attraverso il corpo. Lo trafigge…».

© Monika Bulaj

Tra i numerosi premi ricevuti da Monica Bulaj: Leonian award di W. Eugene Smith Memorial Fund; TED Fellowship ; Aftermath Project Grant; Bruce Chatwin Special Award for Photography “Absolute Eyes”. Nel 2014 le è stato consegnato il Premio Nazionale “Nonviolenza”, per la prima volta assegnato a una donna.

Monika Bulaj – Broken Songlines
Centro di Documentazione del Territorio, Palau (SS)
Ingresso gratuito
In collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma

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