Scene da anni difficili di bufera

200910271534111versolatempestaDopo la lezione culturale di Georges Duby e Jacques Le Goff, si può ovviamente accettare l’idea che anche un “umile” fumetto possa fare storia. Tanto meglio, dunque, quando si tratti di un fumetto nient’affatto “umile”, anzi geniale. Nel 1978, il grande cartoonist americano Will Eisner inventò il «graphic novel», ossia un “modo” di raccontare a fumetti caratterizzato da requisiti decisamente “alti”. Specie grazie a contenuti di livello letterario, piuttosto che di argomento semplicemente avventuroso, com’era nella tradizione. E oggi, nel contesto del graphic novel, sono ormai usciti capolavori degni appunto di assurgere a modo loro a testo di storia: basterebbe pensare a un classico come il Maus di Art Spiegelman o ai più recenti Persepolis di Marjane Satrapi o Valzer con Bashir di Ari Folman e David Polonsky. In questa stessa prospettiva va dunque guardato anche Verso la tempesta di Will Eisner, da lui pubblicato nel 1990 ma che nulla ha perso in forza e freschezza. Anzi, esso mantiene una attualità fuori del tempo, specie in quanto documento di memorie relative a tempi diversi dai nostri, eppure ugualmente bui, sia pure per differenti ragioni.

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